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Cosa significa avere il colesterolo alto e quali esami fare

Cosa significa avere il colesterolo alto e quali esami fare

02/01/2026

Capire cosa significa davvero avere il colesterolo alto non è sempre immediato. Molte persone scoprono valori alterati durante un controllo di routine, magari senza avvertire alcun sintomo. Eppure, il colesterolo è uno dei parametri più importanti per valutare il rischio cardiovascolare: un indicatore silenzioso, che merita attenzione perché può influire nel lungo periodo su cuore, arterie e metabolismo.

In questo articolo vedremo cosa comporta avere il colesterolo alto, quali sono i valori di riferimento, quali rischi si associano alle alterazioni del profilo lipidico e soprattutto quali esami fare per monitorarlo correttamente.

Cosa significa avere il colesterolo alto

Il colesterolo è una sostanza lipidica fondamentale per l’organismo: serve alla produzione di ormoni, vitamine (come la vitamina D) e alla costruzione delle membrane cellulari. Il problema nasce quando la sua concentrazione nel sangue supera i valori considerati normali.

Avere il colesterolo alto significa che nel sangue circola un quantitativo eccessivo di lipidi, in particolare colesterolo LDL, noto come colesterolo cattivo. Quando è troppo elevato, può depositarsi sulle pareti delle arterie, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche. Questo processo, lento ma progressivo, riduce l’elasticità e il calibro dei vasi, aumentando il rischio di eventi come infarto e ictus.

Colesterolo LDL: perché è considerato “cattivo”

Il colesterolo LDL è una lipoproteina che trasporta il colesterolo dal fegato ai tessuti. Se in eccesso, tende a ossidarsi e accumularsi nelle arterie. È questo accumulo che nel tempo dà origine all’aterosclerosi.

I valori ottimali dipendono dal profilo di rischio della persona, ma in generale:

  • Ottimale: sotto 100 mg/dL
  • Alto: sopra 160 mg/dL
  • Molto alto: sopra 190 mg/dL

Chi ha già fattori di rischio cardiovascolare deve mantenere valori ancora più bassi.

Colesterolo HDL: il “buono”

Il colesterolo HDL svolge una funzione protettiva: raccoglie il colesterolo in eccesso dai vasi e lo riporta al fegato. Valori alti sono generalmente un fattore positivo.

  • Basso: sotto 40 mg/dL (uomo) – sotto 50 mg/dL (donna)
  • Più è alto, meglio è, a parità di altri fattori.

Trigliceridi: non solo colesterolo

Spesso, insieme al colesterolo, si alterano anche i trigliceridi, un altro importante parametro lipidico. Valori elevati possono aumentare ulteriormente il rischio cardiovascolare e sono spesso legati a dieta ricca di zuccheri, abuso di alcol, sovrappeso o diabete non controllato.

Colesterolo alto: quali sono i sintomi?

Una delle domande più frequenti che le persone si pongono è: “Come faccio a capire se ho il colesterolo alto?” La risposta, purtroppo, è semplice: non ci sono sintomi.

Il colesterolo alto non provoca dolore, non dà segnali immediati, non altera la vita quotidiana. È una condizione totalmente silente. Per questo l’unico modo per accorgersene è fare le analisi del sangue con un pannello lipidico completo.

I sintomi compaiono solo quando il problema ha già causato danni ai vasi sanguigni, come eventi cardiovascolari o angina. Ecco perché è fondamentale controllarlo periodicamente.

Colesterolo alto: quando preoccuparsi

Un LDL alto da solo è un campanello d’allarme; LDL alto in presenza di altri fattori diventa un rischio concreto e significativo. Preoccuparsi ha senso quando:

  • Il colesterolo LDL supera i valori raccomandati per la tua fascia di rischio.
  • I trigliceridi sono molto elevati.
  • Sono presenti altri fattori come ipertensione, diabete, obesità, fumo, familiarità.
  • Hai già avuto problemi cardiovascolari.

Colesterolo alto e familiarità

Se un genitore o un fratello ha avuto infarto o ictus in età giovane (uomini sotto i 55 anni, donne sotto i 65), è opportuno monitorare il profilo lipidico più frequentemente. La predisposizione genetica può influire molto sui valori.

Colesterolo alto a 30 o 40 anni: perché non sottovalutarlo

Molte persone giovani pensano che il colesterolo sia un problema “da adulti”. In realtà è proprio in questa fase che si formano le prime alterazioni vascolari. Intervenire prima può evitare problemi futuri.

Perché si alza il colesterolo?

Le cause possono essere molteplici. Spesso si tratta di una combinazione di fattori genetici, alimentari e metabolici. Le cause più comuni del colesterolo alto includono:

  1. Alimentazione ricca di grassi saturi e zuccheri semplici
  2. Sedentarietà
  3. Sovrappeso e obesità
  4. Diabete non controllato
  5. Ipotiroidismo
  6. Fumo di sigaretta
  7. Predisposizione genetica

Esiste anche una forma ereditaria chiamata ipercolesterolemia familiare, caratterizzata da valori LDL molto elevati fin dalla giovane età.

Quali sono i rischi del colesterolo alto

Il principale rischio è l’aterosclerosi, cioè l’accumulo progressivo di colesterolo nelle pareti delle arterie, che porta alla loro ostruzione. Ciò aumenta la probabilità di sviluppare:

  • Infarto del miocardio
  • Ictus ischemico
  • Trombosi
  • Angina pectoris
  • Arteriopatia periferica

Quali esami fare per il colesterolo alto

La diagnosi del colesterolo alto si basa su semplici analisi del sangue, ma è importante scegliere gli esami giusti per ottenere un quadro completo del profilo lipidico.

Gli esami principali per il colesterolo alto

  • Colesterolo totale
  • Colesterolo LDL (lipoproteine a bassa densità)
  • Colesterolo HDL (lipoproteine ad alta densità)
  • Trigliceridi
  • Rapporto Colesterolo totale / HDL
  • Rapporto LDL / HDL

Il rapporto tra le varie componenti è spesso più importante del valore assoluto del colesterolo totale.

Esami aggiuntivi utili in caso di valori alterati

In alcune circostanze il medico può consigliare analisi ulteriori:

  • Glicemia e insulina → per valutare eventuale insulino-resistenza
  • Emoglobina glicata (HbA1c) → utile nella prevenzione cardiovascolare
  • TSH → per escludere ipotiroidismo, condizione che può alzare l’LDL
  • Transaminasi (ALT, AST) → per valutare la funzionalità epatica
  • Omocisteina → indicatore di rischio vascolare
  • Apolipoproteina A1 e B → analisi avanzate del metabolismo lipidico

Ogni quanto fare gli esami del colesterolo?

La frequenza dipende dall’età e dai fattori di rischio:

  • Adulti sani sotto i 40 anni: ogni 2–3 anni
  • Over 40: ogni 12 mesi
  • Chi ha valori già alterati: ogni 6 mesi
  • Chi è in terapia farmacologica: secondo indicazione medica, spesso ogni 3–6 mesi

Dove fare le analisi del sangue per controllare il colesterolo a Roma

Se hai bisogno di controllare il tuo profilo lipidico in modo accurato, puoi prenotare le analisi del sangue di base presso GCS Point a Roma, con referti rapidi e personale specializzato pronto a guidarti nella scelta degli esami più utili per la prevenzione cardiovascolare.

In alternativa è anche possibile prenotare anche un pacchetto per il controllo lipidico, che include solo colesterolo totale, colesterolo Hdl, colesterolo Ldl e trigliceridi.

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