Le terapie
La terapia viene costruita sul paziente come fosse un abito sartoriale: ogni persona, infatti, ha delle proprie peculiarità e può giovarsi di un farmaco piuttosto che di una procedura.
Tra i farmaci utilizzati vi sono gli oppioidi, derivati della morfina, che aggrediscono il dolore facendolo sparire, cui spesso vengono aggiunti degli adiuvanti che permettono di non far evolvere il dolore da acuto a cronico, bloccando quel processo che si innesca e che porta i sintomi a comparire a riposo o durante il sonno.
Lo scopo della Terapia del Dolore è bloccare il dolore al suo principio per non permettere che i neuroni vengano stressati e sensibilizzati e si attivino anche senza spina irritativa. Ecco perché a farmaci oppioidi e ai comuni FANS, vengono solitamente associate infiltrazioni locoregionali ecoguidate di anestetico locale in prossimità del punto o della zona dolorosa, di modo che la conduzione nervosa venga bloccata là dove si genera.
Nelle procedure ambulatoriali di terapia del dolore i farmaci principalmente utilizzati sono i cortisonici e gli anestetici locali. L’unione in un’unica soluzione di questi due farmaci permette un sollievo dal dolore quasi immediato e una cura dell’infiammazione molto efficace, oltre al blocco dei mediatori del dolore. Di solito l’azione antinfiammatoria raggiunge il picco dopo 24-36 ore, passate le quali si osserva la diminuzione del dolore a lungo termine.
Sovente si ricorre anche a terapie sinergiche basate su integratori alimentari e infiltrazioni con ozono, una specie di super ossigeno che ha azione antinfiammatoria e antidolorifica e la espleta o a livello locale o a tutto il corpo.
È possibile sintetizzare le principali procedure di terapia del dolore in:
- Tecniche mini-invasive
- Infiltrazioni
- Infiltrazioni ecoguidate
- Infiltrazioni con ozono (ozonoterapia)
- Radiofrequenza
- Blocchi nervosi e peridurali antalgiche
Per la sicurezza del paziente
- Tutte le procedure vengono eseguite in condizioni di sterilità, con allestimento di un campo sterile in cui sia ridotta al minimo la possibilità di infezioni (la frequenza di queste ultime è estremamente bassa)
- Gli aghi sono molto sottili con punta atraumatica e il rischio di complicanze emorragiche e traumatiche nei confronti delle strutture vascolari e nervose è molto basso
- Il medico presterà attenzione ai farmaci assunti dal paziente in modo da scongiurare la possibilità che entrino in conflitto con i farmaci dell’infiltrazione e, prevedendo eventualmente uno schema di sospensione, opererà in un range di sicurezza.