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18/06/2025
Quando si parla di salute femminile, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale. Due strumenti, in particolare, sono diventati ormai imprescindibili per la diagnosi precoce e la protezione da alcune forme di tumore: il Pap-test e il vaccino contro l’HPV (Human Papilloma Virus). Conoscere come funzionano, quando farli e quali sono le differenze tra i test disponibili è il primo passo per prendersi cura del proprio benessere in modo consapevole e informato.
Il Pap-test è un esame semplice e indolore che serve per individuare eventuali alterazioni nelle cellule del collo dell’utero. Non rileva direttamente la presenza del papilloma virus, ma segnala se ci sono anomalie cellulari che potrebbero, nel tempo, evolversi in lesioni pre-tumorali o tumorali.
Durante l’esame, il ginecologo preleva un piccolo campione di cellule dalla cervice uterina tramite uno speculum e una spatolina o spazzolino. Il campione viene poi analizzato in laboratorio. Se tutto è nella norma, il risultato sarà “negativo per lesioni intraepiteliali o malignità”. Se invece emergono alterazioni, sarà il medico a indicare gli eventuali esami di approfondimento da eseguire, come il test HPV.
È importante sapere che la presenza di cellule anomale non significa automaticamente avere un tumore. Spesso si tratta di alterazioni lievi che possono regredire spontaneamente, ma è comunque necessario monitorarle nel tempo.
Anche se spesso vengono nominati insieme, il Pap-test e l’HPV test non sono la stessa cosa. La differenza principale sta nel tipo di informazioni che ciascun esame fornisce.
In sintesi, Pap-test e HPV test sono complementari e, se combinati, offrono una protezione ancora più efficace.
In Italia, il Pap-test è raccomandato a partire dai 25 anni e fino ai 64 anni. La frequenza consigliata è ogni tre anni, a meno che non siano emerse anomalie nei controlli precedenti.
Per le donne tra i 30 e i 64 anni, il programma di screening prevede anche la possibilità di sostituire il Pap-test con l’HPV test ogni cinque anni.
È importante ricordare che il Pap-test va eseguito anche in assenza di sintomi: non è un esame che si fa “quando qualcosa non va”, ma proprio per prevenire l’insorgenza di problemi. Inoltre, è bene farlo anche se si è vaccinate contro l’HPV, perché il vaccino non copre tutti i ceppi del virus.
Il vaccino contro l’HPV è uno strumento di prevenzione ginecologica, pensato per proteggere dall’infezione prima che possa avvenire. Per questo motivo, è raccomandato a partire dai 9 anni di età, con una particolare indicazione per i ragazzi e le ragazze tra gli 11 e i 14 anni.
Il motivo? In questa fascia d’età il sistema immunitario risponde meglio e, soprattutto, è probabile che non sia ancora avvenuto il primo contatto con il virus, che si trasmette principalmente per via sessuale.
Il vaccino è gratuito per i ragazzi a partire dall'11 esimo anno di età e per alcune categorie a rischio, come le persone immunodepresse o le donne con lesioni precancerose da HPV. Tuttavia, anche chi è fuori dal programma vaccinale gratuito può scegliere di vaccinarsi, parlando con il proprio medico o ginecologo.
Ad ogni modo, la vaccinazione non elimina la necessità di fare i controlli periodici, ma riduce drasticamente il rischio di sviluppare lesioni pre-cancerose e tumori del collo dell’utero.
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