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Quando il gioco diventa dipendenza

Quando il gioco diventa dipendenza

08/12/2025

La linea tra passatempo e patologia può rivelarsi molto sottile, soprattutto quando si parla di gioco d’azzardo.

In questo articolo esploriamo il Disturbo da Gioco d’Azzardo, noto anche come ludopatia, analizzando cause, sintomi, conseguenze e possibilità terapeutiche. Scopri quando il gioco smette di essere un divertimento e diventa una malattia.

Che cos’è il Disturbo da Gioco d’Azzardo?

Il Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) è una condizione psicopatologica riconosciuta a livello internazionale, inclusa nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali).

Si tratta di un comportamento di gioco persistente, ricorrente e maladattivo, che compromette in modo significativo la vita personale, familiare, sociale e lavorativa della persona. Non è solo una cattiva abitudine: è un disturbo del controllo degli impulsi.

Quando il gioco diventa un problema?

Il gioco può essere considerato patologico quando:

  • Il giocatore sente il bisogno di aumentare le somme scommesse per ottenere l’eccitazione desiderata.
  • Si verificano tentativi falliti di smettere o controllare il gioco.
  • Il gioco viene usato per sfuggire a emozioni negative.
  • Si mente per nascondere l’entità del problema.
  • Si compromettono relazioni affettive, lavoro o studio a causa del gioco.
  • Si è disposti a commettere atti illegali per continuare a giocare.

In presenza di almeno 4 di questi criteri nell’arco di 12 mesi, si può parlare di DGA.

Quali sono le cause della ludopatia?

Le cause della ludopatia sono molteplici e interconnesse, rendendo questo disturbo particolarmente complesso.

Dal punto di vista psicologico, possono contribuire fattori come l’impulsività, l’ansia, la depressione e una bassa autostima, che spingono l’individuo a cercare nel gioco una via di fuga o un sollievo momentaneo.

A livello neurobiologico, invece, la ludopatia è associata a disfunzioni nel sistema dopaminergico, ovvero quel circuito cerebrale che regola il senso di ricompensa e motivazione, rendendo il gioco d’azzardo particolarmente gratificante e difficile da abbandonare.

Anche l’ambiente gioca un ruolo importante: l’esposizione precoce al gioco, le difficoltà economiche, l’isolamento sociale o familiare possono aumentare la vulnerabilità allo sviluppo del disturbo. Infine, l’evoluzione tecnologica ha reso il gioco d’azzardo accessibile in qualsiasi momento, soprattutto attraverso piattaforme online e pubblicità mirate, rendendo ancora più difficile il controllo e favorendo comportamenti compulsivi.

Quali sono i sintomi del Disturbo da Gioco d’Azzardo?

Il Disturbo da Gioco d’Azzardo si manifesta attraverso una serie di sintomi ben riconoscibili, anche se spesso sottovalutati nelle fasi iniziali.

Uno dei segnali più evidenti è la preoccupazione costante per il gioco: la persona pensa continuamente a scommettere, a recuperare le perdite o a pianificare la prossima puntata. A questo si associa una progressiva perdita di controllo, con l’incapacità di limitare o interrompere il comportamento, nonostante i ripetuti tentativi. Con il tempo, si verifica un aumento della frequenza e dell’entità delle puntate, nel tentativo di provare le stesse sensazioni di eccitazione iniziali. Quando si cerca di smettere o si è impossibilitati a giocare, possono emergere irritabilità, ansia o agitazione.

Spesso, il disturbo porta a conseguenze gravi sul piano economico, con crisi finanziarie causate dalle perdite accumulate, e sul piano relazionale e sociale, compromettendo rapporti familiari, lavorativi e affettivi. Nella maggior parte dei casi, la ludopatia si sviluppa in modo graduale, e viene riconosciuta solo quando i danni sono ormai profondi e difficili da gestire senza aiuto.

Quanto dura il disturbo? Si può guarire?

La durata del disturbo varia in base a quando viene diagnosticato e alla tempestività dell’intervento terapeutico. Senza trattamento, può persistere per anni o peggiorare. Tuttavia, con un intervento mirato, la persona può imparare a gestire gli impulsi, riconoscere le situazioni a rischio e costruire strategie alternative.

La guarigione è possibile ma richiede impegno, supporto psicologico e, in alcuni casi, l’adozione di terapie innovative.

Come si cura la ludopatia?

I trattamenti più comuni includono:

  • Psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT): aiuta a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali legati al gioco.
  • Gruppi di auto-aiuto: come i Giocatori Anonimi.
  • Intervento familiare: fondamentale per il supporto e la ricostruzione delle relazioni.
  • Farmacoterapia: in alcuni casi, vengono utilizzati farmaci per controllare l’impulsività o trattare patologie concomitanti come la depressione o l’ansia.

Ma oggi esiste anche un’opzione innovativa, non farmacologica e non invasiva: la Deep TMS.

La Deep TMS: una nuova frontiera terapeutica

La Deep Transcranial Magnetic Stimulation (Deep TMS) è una tecnologia all’avanguardia che utilizza campi magnetici mirati per stimolare le aree cerebrali coinvolte nel controllo degli impulsi e nella gestione delle compulsioni. È già approvata dalla FDA per il trattamento di disturbi come la depressione maggiore, il disturbo ossessivo-compulsivo e la dipendenza da fumo.

I motivi per cui la Deep TMS rappresenta una promessa anche per la ludopatia includono:

  • Stimola in profondità il cervello, agendo su aree come la corteccia prefrontale dorsolaterale, implicata nella regolazione dell’impulsività e del comportamento decisionale.
  • È ben tollerata e non richiede sedazione né ricovero.
  • Non provoca effetti collaterali sistemici tipici dei farmaci.
  • Può essere integrata a percorsi psicoterapeutici.

Sebbene non sia ancora approvata dall'FDA per il trattamento del Disturbo da Gioco d’Azzardo, gli studi in corso e le evidenze preliminari suggeriscono un potenziale terapeutico importante, in particolare per i pazienti resistenti ai trattamenti tradizionali.

Il Disturbo da Gioco d’Azzardo è una condizione seria e debilitante ma affrontabile. Riconoscerlo per tempo e intervenire con strumenti adeguati può fare la differenza. Oltre alla psicoterapia e al supporto familiare, oggi esiste una nuova opportunità terapeutica: la Deep TMS, una tecnologia innovativa, sicura e non invasiva, che sta rivoluzionando l’approccio ai disturbi neuropsichiatrici.

Se tu o una persona a te cara state affrontando la dipendenza da gioco, contatta uno specialista e valuta se la Deep TMS può essere parte del percorso di cura.